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Guglielmo Marconi

e la telegrafia senza fili

"...le mie invenzioni sono per salvare l'umanità, non per distruggerla..."


 Guglielmo Marconi con i suoi apparecchi
Lo storico momento dell'invenzione che ha cambiato la vita del mondo intero fu raccontato cosí dallo stesso Marconi all'amico e collaboratore Marchese Luigi Solari:

«Ero in grado di irradiare segnali per tutta la casa, ma dovevo affrontare ancora una lunga distanza. Verso la fine del settembre 1895 feci il tentativo. Avevo applicato alle mie rudimentali scatole un apparecchio Morse. Era mia intenzione trasmettere oltre la collina che si erge davanti a villa Grifone. Mio fratello si armó di un fucile da caccia e mi disse: "Se il ricevitore funzionerá, spareró un colpo". "Sta bene", risposi e con lo sguardo seguii il cammino di mio fratello sino a quando lo vidi sparire dietro la cima della collina. Dopo qualche minuto ripresi la trasmissione manipolando la chiave Morse collegata al rocchetto di Ruhmkorff. Ad un tratto un colpo di fucile echeggió nella valle. Il successo della mia invenzione era assicurato»


Tratto dalla Conferenza pronunziata da G. Marconi il 2 marzo 1899 ad una riunione della "Institution of the Electrical Engineers" a Londra:

«La telegrafia senza fili, o telegrafia attraverso lo spazio senza fili di connessione, è argomento che ha suscitato molta attenzione fin da quando furono resi noti i risultati delle prime esperienze da me effettuate in questo paese. Non mi propongo questa sera di esporre le mie idee o di discutere la teoria del sistema sulla cui base ho effettuato tante prove, e grazie al quale io ho realizzato i vari impianti. Vorrei invece sottoporvi notizie precise intorno a quanto è stato fatto da me e dai miei collaboratori in questi ultimi dodici mesi, nonche alcuni dati sicuri relativi ai mezzi da me impigati per ottenere tali risultati. Molto si è scritto su questo argomento,con maggiore o minore esattezza, e non credo che alcuno dei presenti sia completamente all'oscuro delle caratteristiche generali del sistema. Credo, innanzi tutto, opportuno descrivere brevemente gli apparecchi.

Prima di addentrarmi nella mia esposizione desidero dichiarare che ogni successo da me conseguito nella pratica applicazione della teoria senza fili è dovuta in molta parte alla preziosa collaborazione dei miei assistenti.»  clicca per ingrandire
TRASMETTITORE : «Se si vogliono superare grandi distanze e se non è necessario che i segnali siano trasmessi in una sola direzione, io utilizzo per la trasmissione un dispositivo, illustrato in fig.1, nel quale due piccole sfere, connesse al secondario di una bobina di induzione, sono collegate rispettivamente l'una alla terra e l'altra a un conduttore verticale W, che chiamerò aereo.
Il trasmettitore funziona nel seguente modo: Quando si preme il tasto telegrafico, la corrente della batteria 'a' aziona il rocchetto 'c', che carica il conduttore verticale 'W', che si scarica a sua volta attraverso lo spinterometro 'd'. ...»
 clicca per ingrandire RICEVITORE : «Uno degli elementi principali del mio ricevitore è il tubo sensibile o coesore, scoperto, credo di aver ragione nell'asserirlo, dal prof. Calzecchi-Onesti di Fermo, perfezionato da Branly e modificato da Lodge e da altri. L'unico tipo di coesore, che io ho potuto trovare sicuro ed efficace per trasmissioni a grande distanze, è quello progettato da me e illustrato nella fig.2. Esso consiste in un piccolo tubo di vetro, lungo 4 cm, nel quale vengono introdotti e fissati due poli metallici 'j1' e 'j2'. Questi poli sono separati l'uno dall'altro da un piccolo spazio, parzialmente riempito da una miscela di limatura di nichel e di argento. Questo coesore è inserito in un circuito di cui fan parte una pila e un relé telegrafico sensibile 'n' , inserito a sua volta in un altro circuito di cui fan parte un vibratore o decoesore 'p' ed un apparato registratore 'h'.
In condizioni nornali la resistenza della limatura di ferro nel tubo 'j' è infinita, o, in ogni caso, molto grande, ma se detta limatura viene sottoposta all'azione di onde elettriche o impulsi, si produce in essa istantaneamente un fenomeno di coesione e la resistenza si abbassa a 100÷500 ohm. Ciò permette alla corrente della pila 'g' di azionare il relé 'n'.
Un estremo del tubo è connesso alla terra, l'altro ad un conduttore verticale simile a quello del trasmettitore (fig.1). ...
Tutti i dispositivi elettromagnetici del ricevitore hanno in parallelo resistenze anti-induttive in modo che non vi siano scintille sui contatti e brusche perturbazioni o impulsi prodotti dalla corrente della batteria locale in prossimità del coesore. ...»

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